sabato 3 dicembre 2016

Rita Levi Montalcini: la scoperta dell' NGF per l'Alzheimer

Rita Levi-Montalcini: il significato della sua ricerca

La scoperta dell'Ngf, il fattore di crescita nervoso, apre la strada agli studi su Alzheimer, Sla e sviluppo tumorale

«Non le fibre nervose, ma le idee germogliavano nel mio cervello, e in modo così tumultuoso da non lasciarmi il tempo di seguire altri pensieri».

NGF - La scoperta principale di Rita Levi-Montalcini, che per questo nel 1986 riceverà il Nobel per la medicina insieme all’americano Stanley Cohen, è il fattore di crescita nervoso (Ngf). Si tratta di una proteina che regola la crescita degli assoni, cioè la struttura dei neuroni (le cellule nervose) lungo la quale viene trasmesso l’impulso elettrico nervoso. L’impulso elettrico si propaga grazie alla presenza di alcuni ioni che favoriscono il rilascio di un neurotrasmettitore. «L'intera storia dell’Ngf è paragonabile alla scoperta di un continente sommerso rivelato dalla sua sommità emergente», dice ancora la scienziata nel suo libro. La scoperta dell’Ngf è stata infatti l’inizio di una serie di studi per la cura di malattie degenerative come l’Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica, e inoltre ha permesso di individuare altri fattori di crescita che influenzano lo sviluppo di cellule tumorali. L’Ngf svolge anche un ruolo, tra gli altri, nelle malattie cardiovascolari, nell’aterosclerosi coronarica, nell’obesità e nel diabete di tipo 2. «La scoperta dell'Ngf è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos», viene detto nelle motivazioni per l’assegnazione del Nobel da parte della Accademia reale svedese delle scienze. «In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo».

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