venerdì 9 dicembre 2016

Brainer: un software contro l'Alzheimer



Contro l’Alzheimer e le altre patologie neurologiche arriva Brainer, un software tutto italiano che si basa sul concetto di plasticità cerebrale, ovvero sulla capacità del cervello di modificare la propria struttura in seguito ai normali processi di sviluppo dell’individuo o attraverso l’interazione con l’ambiente.

Come si spiega in questo interessante articolo, è proprio sulla scia del successo del concetto di plasticità cerebrale che si sono diffusi i cosiddetti programmi di ginnastica per il cervello, in grado di rafforzare la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborare le informazioni. 
Gli esercizi proposti da Brainer, prevedono l’impiego del touch-screen in modo da agevolare l’utilizzo del mezzo informatico per i pazienti con deficit di varia natura, soprattutto in contesti come quello ospedaliero o domiciliare.

Numerose sono state le ricerche condotte e la letteratura scientifica conferma già da diversi anni gli esiti positivi dell’utilizzo del training cognitivo computerizzato sia nel declino intellettivo legato all’avanzare dell’età, che nell’ambito dei disordini psichiatrici.

Ancora una volta grazie alla tecnologia si possono raggiungere risultati davvero stupefacenti!!!

giovedì 8 dicembre 2016

Cambiamenti cerebrali: confronto immagini cervello sano - Alzheimer


Abbiamo visto i sintomi, le cause e in particolar modo ci siamo concentrati sulle possibilità di affrontare il morbo di Alzheimer attraverso rimedi e soluzioni tecnologiche che consentono un miglioramento della qualità della vita dal punto di vista psicologico e fisico del paziente.     

Come ricorderete da post precedenti e da una delle presentazioni in formato Prezi, l' Alzheimer è una malattia degenerativa che colpisce specifiche aree del cervello tra cui in modo irrimediabile l' Ippocampo, area deputata alle funzioni di memoria. 


Per essere più concrete, abbiamo modificato un'immagine di risonanza magnetica di un cervello sano e un'immagine di un cervello colpito da Alzheimer.
L'utilizzo di un programma innovativo quale Pixlr, ha permesso di sovrapporre le due immagini: le differenze sono evidenti! Potete vedere come le dimensioni del cervello malato (in blu) siano notevolmente ridotte rispetto al cervello sano causando quindi la perdita di neuroni coinvolti nella funzione dell' ippocampo e dei lobi temporali. 

mercoledì 7 dicembre 2016

Una mappa della memoria

Come già detto, la perdita progressiva della memoria è uno dei sintomi più comuni della malattia di Alzheimer. È spesso il primo segnale che porta a sospettare che qualcosa non vada e quindi a rivolgersi ad un medico.
Ci sono vari tipi di perdita di memoria. Per quanto riguarda l'Alzheimer, la memoria dei fatti recenti tende ad essere la più colpita, mentre quella a lungo termine resiste per molti anni dall'inizio della malattia. Accade così che chi soffre di demenza ricordi cose che ha fatto anni prima, ma non riesca a ricordare se abbia già fatto colazione o no.
La perdita di memoria interferisce con le attività quotidiane e con la capacità di tenere una conversazione, ma forse una delle conseguenze più drammatiche è l'incapacità di imparare. Questa condizione può essere irritante (ad es. quando il malato dimentica il nostro nome) o motivo di preoccupazione (ad es. quando invece dimentica il gas acceso). Anche chi ne soffre in prima persona ne sarà estremamente turbato, manifestando confusione, provando umiliazione e vergogna. Specialmente allo stadio iniziale, è facile che il malato cerchi di nascondere, per imbarazzo o vergogna, alcune conseguenze della sua perdita di memoria. In seguito egli ne sarà meno cosciente, ma continuerà a soffrirne le conseguenze, come la progressiva (e infine totale) perdita d'indipendenza e il senso di frustrazione.

Ecco una mappa concettuale che illuminerà il vostro lato "oscuro" :


martedì 6 dicembre 2016

Un semplice test al computer potrebbe aiutare a svelare il rischio di sviluppare la malattia


Agire d’anticipo. 
Questa potrebbe essere la chiave per combattere quella che è stata definita la piaga dell’era moderna: la malattia di Alzheimer e la demenza correlata.
E per agire d’anticipo è necessario poter individuare il rischio, o la possibilità che si stia per sviluppare la patologia, prima ancora che vi siano segni rivelatori o evidenti. 

Tutto questo oggi è possibile grazie a un semplice test computerizzato sviluppato dai ricercatori della York University (qui trovate il loro studio completo).
La prova era finalizzata a rilevare la tendenza a sviluppare l’Alzheimer in coloro che avevano difficoltà cognitive, pur non mostrando segni esteriori della malattia.
I risultati emersi mostrano che le persone possono mostrare già delle difficoltà cognitivo-motorie prima che vi siano evidenze di una malattia in corso. 
Queste stesse persone sono dunque a rischio e dovrebbero sottoporsi a dei programmi di prevenzione.

Siete interessati all'argomento??? Ecco a voi un interessante articolo!

lunedì 5 dicembre 2016

Goji, la realtà virtuale per combattere l'Alzheimer

Risultati immagini per realtà virtuale alzheimer  Risultati immagini per realtà virtuale alzheimer


Considerata una delle cinque scoperte americane più innovative ed efficienti del 2016, Goji una nuova tecnologia sanitaria che si propone di creare un ambiente virtuale ai fini di aiutare le persone affette da demenza cerebrale quali il morbo di Alzheimer. 

Si propone, da una parte, di far allenare anziani con lievi forme di demenza pedalando su una cyclette all'interno di un “parco virtuale” e, dall'altra, di rafforzare le loro capacità visuo-spaziali tramite la ricerca di oggetti sugli scaffali di un supermercato.

Insomma, inseriamo gli anziani in un altro mondo, forse un po' più semplice da gestire!!

Alzheimer App: l'aiuto interattivo per i familiari di malati di Alzheimer


Grazie a lavoro della Federazione Alzheimer Italia è da qualche anno disponibile la prima applicazione per iPhone e Android dedicata ai familiari dei malati di Alzheimer, scaricabile gratuitamente su App Store e Play Store di Google. 
L’obiettivo è quello di fornire ai familiari uno strumento interattivo, disponibile in ogni momento e aggiornato costantemente con informazioni sicure poiché provenienti da una fonte accreditata. 

L'App contiene informazioni sulla malattia, sul comportamento e la gestione del malato, sui servizi e i luoghi di cura esistenti sul territorio; vi è inoltre, una sezione dedicata alle testimonianze ed una sezione "Quiz" che si propone sfatare alcuni miti e fornire le informazioni di base per conoscere questa malattia.
Tra i servizi offerti, anche la possibilità di chiamare direttamente attraverso l’apposito tasto previsto dall’App "Pronto Alzheimer", la linea telefonica di sostegno gestita dalla Federazione Alzheimer, che offre informazioni sulla malattia e sulle associazioni locali di tutta Italia.

Una piccola App per avere un grande aiuto....a portata di click!!!!

domenica 4 dicembre 2016

Human Brain Project: un cervello virtuale per debellare Alzheimer e Parkinson



È uno dei più ambiziosi progetti scientifici dell’Unione Europea: sviluppare entro il 2023 un super computer con cui simulare, e quindi studiare, il funzionamento del cervello umano. 
Si tratta dello Human Brain Project (Hbp), un’impresa scientifica da un miliardo di euro che mette insieme centinaia di ricercatori e 87 istituti scientifici da tutti i paesi dell’Ue; tra i partecipanti anche l'Università di Pavia. 

L'ambizioso progetto si propone, come fine ultimo, anche quello di trovare nuove cure per le principali malattie degenerative delle cellule celebrali, tra cui l'Alzheimer.

Che dire?! Rimaniamo in attesa nella speranza di poter presto raccogliere i frutti di quello che potrebbe essere uno dei più rivoluzionari traguardi raggiunto dal mondo delle Neuroscienze!